Senza permessoComica e tragica, tenera e ironica, la storia di Silvia, giovane rumena arrivata a Roma in cerca di lavoro, incuriosisce e cattura per la lingua 'bastarda' in cui è scritta e per come introduce alla comprensione di un universo ancora del tutto sconosciuto. Come scrive nella sua prefazione Waiter Pedullà: "Solo il lettore che attraversi la selva intricata di discorsi strappati al silenzio con atroce fatica accederà alle emozioni colte nel momento in cui nascono. Il locale diventa globale, l'elementare diventa universale, l'informe sta disegnando schizzi che forse guidano verso il futuro. Quanta ricchezza di vita genuina stanno traducendo da noi questi poveri extracomunitari. Non è l'America, è solo l'Europa di oggi, vigilia di un domani per il quale non abbiamo ancora le parole. 'Senza permesso' di Cetta Petrollo dice che qualcosa s'è mosso. L'avvenire forse non sarà migliore, ma nulla sarà più come prima". |
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